Tiberio by Antonio Spinosa

Tiberio by Antonio Spinosa

autore:Antonio Spinosa [Spinosa, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, General
ISBN: 9788852061721
Google: p2c9DwAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2015-02-23T23:00:00+00:00


7.

Druso odiava a Palazzo un personaggio di grande rilievo, potentissimo, Lucio Elio Seiano, prefetto delle coorti pretorie, che era nelle grazie di Tiberio e che, dopo la morte di Germanico, aveva cominciato anche lui a pensare alla possibilità di raggiungere il trono.

Ciò non poteva ovviamente piacere al giovane erede naturale, e di qui l'esplodere di una sorda lotta fra i due ambiziosi personaggi.

Perché Tiberio, si lagnava Druso, chiama un altro come suo collaboratore nella gestione del potere, quando ci sono io suo figlio? I desideri di Seiano erano sconfinati, mentre a Druso apparivano sacri i propri diritti alla successione.

Offeso dal fatto che Seiano potesse semplicemente pensare di ascendere al trono, Druso, un giorno, trascinato dall'ira, gli diede uno schiaffo, volgendo in tragedia un banale diverbio.

Da quel momento Seiano pensò di vendicarsi, anche ricorrendo al delitto.

L'oggetto del delitto non poteva che essere Druso.

E il prefetto diede avvio pazientemente al suo piano.

Cominciò col circuire Livilla - la moglie di Druso e quindi nuora di Tiberio dichiarandole grande e irresistibile amore, fino a indurla all'adulterio.

Anzi, a sentire Dione Cassio, egli non attirò a sé soltanto Livilla, ma conquistò, grazie alla sua avvenente robustezza, le mogli dei più importanti personaggi di Roma promettendo a ciascuna di sposarla non appena fosse giunto al vertice dell'impero.

Con tale speranza le nobildonne, ognuna a suo modo, contribuivano alla sua grandezza.

Attraverso le loro confidenze Seiano apprendeva i più riposti segreti dell'Urbe, estremamente preziosi nella preparazione del suo piano.

Ben presto ebbe dalla sua parte magistrati, cavalieri e senatori pronti a tutto.

Livilla gli era più utile di ogni altra persona, e la principessa, che non era nuova agli adulteri, si fece raggirare dal prefetto il quale le parlava di un avvenire da imperatrice.

La nobildonna, osserva Tacito, preferì la probabilità di un futuro avvilente basato sul delitto alla sicurezza di una realtà che era già prestigiosa accanto a Druso.

Prestò orecchio all'amante e gli diede man forte nell'attuazione dei suoi progetti.

Fu difatti lei a far sì che Druso morisse avvelenato.

Il veleno era stato consegnato a un eunuco, l'imberbe Ligdo, nientemeno che un "praegustelor", la persona addetta ad assaggiare le vivande destinate al giovane generale.

Seiano, a sentire Tacito, si era conquistata la complicità di Ligdo mediante un rapporto carnale; quell'eunuco, per la sua giovane età e per bellezza, era il più caro a Druso fra i suoi domestici.

Tiberio pensò che la morte di Druso fosse la conseguenza dei suoi vizi.

Ma se ne addolorò egualmente.

Per alcune settimane non volle nemmeno incontrarsi con le persone amate dal figlio, e ciò per non rinnovare, vedendole, la sua sofferenza.

Si offese con gli abitanti della lontana Ilio i quali gli avevano inviato con ritardo una loro delegazione per le condoglianze.

Li accolse freddamente, esclamando con sferzante ironia: Anch'io mi unisco al vostro dolore per la perdita del vostro eminente concittadino Ettore!.

L'eroe troiano che era caduto milleduecento anni prima.

Sulla morte di Druso corsero in Roma altre mormorazioni che Tacito respinge come inverosimili.

Si vociferava che Seiano, quando già stava per attuare il piano che prevedeva l'avvelenamento di Druso con la complicità dell'eunuco Ligdo, avesse cambiato programma.



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